Esatto, oggi parliamo proprio di lui, il verduro più gaio dell’orto!

Il finocchio è gaio!
GENERALITÀ E CULTIVAR
Il finocchio (Foenicum Vulgare) è un vegetale della famiglia delle ombrellifere, originario (si pensa) dell’Asia minore e già nota a Greci, Egizi e Arabi, dunque estremamente diffusa nell’area Mediterranea sin dai tempi antichi. Esistono sostanzialmente due grandi varietà di finocchio, quello domestico, e quello selvatico: il primo, spontaneo, viene utilizzato come erba aromatica mentre il secondo, coltivato, ha impieghi estesi in cucina sia per il gusto e profumo più amabili, sia per la presenza di una parte edibile più consistente rispetto a quello selvatico, formata dagli stretti avvolgimenti delle guaine fogliari, carnosa e di colore bianco acceso.
L’odore peculiare del finocchio è dato dalla molecola odorosa dell’anetolo, un componente utilizzato nella preparazione di estratti e liquori (prima fra tutte, la sambuca!)
Il finocchio viene identificato molto spesso come una verdura prettamente autunnale/invernale, ma l’impostazione del ciclo dipende prima di tutto dalla latitudine, e secondo me non bisogna essere troppo manichei. Risulta infatti possibile seminare o trapiantare il finocchio a partire da Marzo e fino ad autunno inoltrato, e per ogni situazione esistono le cultivar giuste, dividendo il finocchio in estivo, autunnale e invernale, ed eventualmente discriminando in base alla lunghezza del ciclo: precocissimo (~90 giorni), precoce, medio o tardivo (~200 giorni).
- come regola generale (spesso tuttavia, disattesa) le varietà che si seminano o trapiantano a Marzo-Aprile hanno tempi di maturazione più bevi rispetto a quelle che vengono messe giù a Settembre-Ottobre…
Le cultivar sono caratteristiche delle regioni in cui effettuerete la semina o il trapianto, e ne esistono una marea: diversamente dai pomodori io non ho un ceppo particolare a cui sono affezionato, ma prediligo quelli autunnali/invernali a ciclo precoce/precocissimo, che metto giù a metà/fine Agosto e raccolgo a fine Novembre.
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