Compari, non mettetevi mai in testa d’insegnare. Non nella pubblica almeno. Vi risparmiate le ulcere perforate e i travasi di bile. Perché se non lo sapeste, il caro MIUR, in barba alla trasparenza e alla semplificazione amministrativa di cui va di moda da anni, presso i porci incravattati lassù, riempirsi la bocca, il caro MIUR dicevo, per quest’anno si è inventata la cosa seguente per noi poveri Cristi non abilitati all’insegnamento: verremo convocati, non si sa quando, non si sa dove, non si sa come, e con numeri a 4 cifre da smaltire nel breve volgere di un pomeriggio, per permetterci di scegliere dove insegnare.
Detta così suona semplice ed equa, non fosse per l’incertezza tutta italiana delle scadenze; per chi non è addentro ai lavori, vi dico che noi aspiranti docenti alle supplenze annuali abbiamo dovuto specificare 20 scuole nella domanda di inserimento in graduatoria del Giugno 2014. E già ottenere tutte le info per espletare una procedura all’apparenza semplice mi è costato svariate notti insonni, fra magagne del sistema informatizzato ministeriale, informazioni nascoste ad arte e bestemmie udite perfino a Lisbona (“MA P******* NON SI CAPISCE UN CAZZO!!!” >>>:((( “O que é isto?” O.o). Comunque sia, per chi guarda dall’esterno, noi poveri Cristi verremo convocati chissà quando/come/dove e ci sarà permesso di scegliere. In ordine di punteggio, stabilito in base ai nostri servizi pregressi, e nell’ambito di queste sedi. Ognuno prenderà gli avanzi di chi è venuto prima, se non ce n’è più, stai senza e ti attacchi al cazzo.