Oggi intervento a favore della salute del fegato, nel quale impareremo a preparare uno spirito d’eccezione: il liquore di tanaceto.
Dunque, qualche generalità prima di tutto; il tanaceto (Tanacetum Vulgare) è un’asteracea perenne di medio fusto, con foglie seghettate strette e infiorescenza giallo scuro, estremamente comune negli incolti e in montagna fino a basse quote. Fiorisce in estate e strofinandola emana un buon profumo pungente e muschiato.
Potete coltivare il tanaceto in orto o in vaso (volume consigliato 15 LT, substrato: terriccio universale addizionato di drenante a scelta) assegnandogli una posizione in mezzombra, irrigando quando vi ricordate (d’estate non lasciatelo a secco per troppo tempo) e concimando con N, sempre se capita. La pianta è selvatica e quindi non ha bisogno di grosse cure…
Preparare il torcibudella in oggetto è semplice: vi procurate due manciate di foglie giovani di tanaceto, che metterete in infusione per una diecina di giorni in 1 lt di alcool a 90° (opzionale una stecca di vaniglia per arrotondare il gusto). Successivamente preparerete 500 ml di acqua, che porterete ad ebollizione e in cui discioglierete 300 grammi di zucchero di canna; lasciate raffreddare, quindi passate alla mescita in un recipiente capiente a sufficienza, quindi imbottigliate e lasciate stagionare per almeno un mese. Da consumare con moderazione, mi raccomando, che a dare troppa confidenza all’adròga uno ci rimette la salute!!
- potete regolarela gradazione alcoolica impiegando più o meno acqua (500 ml è la dose per un infuso a 45°, gente che conosco se lo prepara usandone 200 scarsi…). Idem per lo zucchero, se lo volete più amaro o più dolce, agite di conseguenza.
- alcuni invece dell’alcool usano il vino bianco, che naturalmente NON avrà bisogno della mescita con acqua (a meno che vogliate ottenere dell’ottimo piscio di prete xD).
Alla prossima!